di Claudia Addesso
Il recente incremento della popolazione a livello globale ha intensificato la lavorazione degli alimenti, determinando un aumento significativo della generazione di scarti e sottoprodotti alimentari.
Tuttavia, questi ultimi risultano ricchi in composti bioattivi e particolarmente promettenti per l’incorporazione in prodotti cosmetici.
Nello specifico, il kiwi (Actinidia deliciosa) è noto per la notevole presenza di composti fenolici, quali gli acidi protocatecuico, caffeico e clorogenico, isoquercetina, catechina e rutina.
Le sue bucce contengono principalmente carboidrati e sono molto abbondanti in minerali, soprattutto magnesio, potassio e calcio.
I residui derivanti dai processi di lavorazione del kiwi (foglie, bucce e sansa) costituiscono, dunque, un’ingente fonte di sostanze bioattive che risultano preziose per le loro proprietà antiossidanti, antimicrobiche e antinfiammatorie.
Lo studio
Uno studio, pubblicato sulla rivista Sustainability, ha infatti indagato le potenzialità antiossidanti e antimicrobiche dell’estratto delle bucce di kiwi, nonché il suo impatto quando incorporato in prodotti cosmetici, in particolare in una crema idratante.
È stata, inoltre, analizzata la possibilità di utilizzare questo ingrediente come sostituto o per diminuire la percentuale di conservanti sintetici nelle formulazioni skincare.
In particolare, l’estratto di bucce di kiwi è stato caratterizzato per quanto riguarda le proprietà biologiche e la composizione fenolica.
I dati ottenuti hanno evidenziato una spiccata capacità antiossidante contro i radicali DPPH (2,2-difenil-1-picrilidrazile) e ABTS (acido 2,2’-azino-bis(3-etilbenzotiazolin-6-sulfonico) ed una capacità antibatterica nei confronti dello Staphylococcus aureus.
Inoltre, i principali composti fenolici identificati sono stati catechina ed epicatechina (flavonoidi) e acido clorogenico (acido fenolico).
L’estratto di buccia di kiwi è stato dunque incorporato in una crema idratante e ne sono state valutate le caratteristiche antiossidanti e la stabilità.
L’aggiunta dell’estratto alla crema ha determinato un aumento della sua attività antiossidante e non sono stati riscontrati microrganismi nella preparazione, a testimonianza della sua sicurezza microbiologica.
Infine, i test di stabilità hanno rivelato che la crema idratante è rimasta stabile per lungo tempo.
In virtù di tali promettenti risultati, è possibile concludere che gli estratti delle bucce di kiwi rappresentano dei potenziali additivi naturali da poter utilizzare per la produzione di cosmetici dal valore aggiunto e il loro impiego in tali prodotti rappresenta anche un’applicazione dei principi di sostenibilità al settore cosmetico.
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