di Rossana Capasso
La protezione della nostra pelle dagli effetti nocivi dei raggi solari è fondamentale per rallentare il processo di fotoinvecchiamento, prevenire la formazione di rughe, macchie e soprattutto tumori ma una coscienza sempre più rispettosa dell’ambiente, nell’utilizzo di questi prodotti, dovrà tener conto anche di altri fattori.
Le creme solari in grado di resistere alle alte temperature e alle radiazioni, applicati durante l’esposizione per svolgere un ruolo di schermatura, idratazione e quindi di protezione, vengono classificate in due tipi:
- Fisici, microparticelle minerali che funzionano come uno schermo, riflettendo i raggi solari; non penetrano nell’epidermide e non trattengono il calore;
- Chimici, derivati del benzofenone; assorbono le radiazioni e rilasciano l’energia sotto forma di calore; si spalmano con facilità ma sono inquinanti per l’ambiente.
I filtri solari sono disciplinati dall’Allegato VI del Regolamento 1223/2009, che riporta la tipologia di prodotto e la quantità massima da utilizzare, e la loro sicurezza viene periodicamente rivalutata dal SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety) della Commissione Europea.
L’impatto sull’ecosistema
Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che i filtri solari possono avere un impatto estremamente negativo sugli organismi marini, in particolare gli agenti chimici contenuti nelle fotoprotezioni – come il benzophenone-3, l’octocrylene e l’octinoxate – sono responsabili della progressiva distruzione di alghe e coralli e possono interferire con il sistema endocrino; oltre al problema dello smaltimento delle tonnellate di plastica dei contenitori.
Secondo il National Park Service, ogni anno, 14mila tonnellate di filtri solari si riversano in mare; questa situazione ha spinto alcuni Paesi tropicali, tra cui Hawaii e Thailandia, a bandire filtri solari contenenti tali sostanze per limitare il fenomeno, in particolare, dello sbiancamento delle barriere coralline.
Siamo sempre più consapevoli del fatto che il nostro benessere (e quello della nostra pelle) deve essere associato al rispetto e alla tutela dell’ambiente, per cui è importante prediligere solari che non danneggino la flora e la fauna marina.
Come comportarsi di fronte a questo scenario?
Un impegno in prima persona potrebbe essere quello di scegliere, in vista dell’estate, protezioni Ocean e Reef Friendly; i filtri di ultima generazione rappresentano, infatti, il connubio tra innovazione e sostenibilità, ottimizzati per proteggere la pelle e rispettare l’ecosistema marino.
Tra le caratteristiche dei solari recenti:
- Formule biodegradabili
- Flaconi in plastica riciclata al 100%
- Formulazioni senza siliconi
- Packaging in materiale di origine vegetale e biodegradabili.
Fin ora sono stati fatti notevoli passi avanti, investendo in tecnologie avanzate e trovando materie prime prive di effetti negativi sull’ambiente marino; nonostante questi progressi, tocca a noi indirizzarci verso questa strada e capire i comportamenti da adottare per proteggere l’umanità e il pianeta.
Alcuni accorgimenti di cui tener conto per l’acquisto di un solare eco friendly:
- scegliere prodotti con packaging riciclabili;
- prediligere confezioni con informazioni riportate all’esterno e non sul foglietto illustrativo;
- utilizzare protezioni water resistant che non si disperdano in acqua;
- scegliere una crema con sostanze biodegradabili, che vengono scisse dai batteri in componenti non nocivi per l’ecosistema;
- prediligere ingredienti di origine vegetale;
- prestare attenzione alle frasi riportate sulle etichette (“Ocean respect” o “Reef friendly”).
L’oceanografa Sylvia Earle sostiene:”La nostra vita dipende dall’oceano”; oggi prestare attenzione alla protezione del mare non è solo una questione morale, deve diventare uno stile di vita in cui ogni piccolo gesto della vita quotidiana può fare la differenza, anche la scelta di una semplice crema solare.
Una coscienza eco-friendly sta, fortunatamente, sempre più prendendo piede tra i consumatori. Il rispetto dell’ambiente è un mood che i Fabbricanti di Cosmetici e Dispositivi Medici devono necessariamente sempre più tenere in considerazione nello sviluppo dei loro prodotti, per 2 ragioni essenziali: una morale l’altra di opportunità economica.
Biochem Consulting, può supportare le aziende nella progettazione e sviluppo di nuove formulazioni, redazione di PIF, etichettatura, supporto nello svolgimento di test e registrazioni sul CPNP (Cosmetic Product Notification Portal).
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