di Rosa Manca
Sempre più aziende utilizzano l’influencer marketing, ovvero il marketing online che si basa sulla collaborazione tra un brand e un personaggio “influente” sui social, per promuovere i propri servizi o prodotti. Tale crescita coinvolge tutti i settori, compreso quello del mondo pharma. Infatti, è stato recentemente coniato il termine di pharma influencer, ovvero un professionista del settore farmaceutico che utilizza i social media e gli strumenti di comunicazione digitali per condividere contenuti relativi alla salute.
La differenza tra pubblicità e informazione
A differenza di altri prodotti di libera vendita, la promozione dei prodotti sanitari deve essere di tipo oggettivo e razionale, dato che un consumo eccessivo di un prodotto può incidere negativamente sulla salute. Per questo motivo, il Ministero della Salute sottopone a controlli rigidi la pubblicità di questo particolare settore merceologico. Secondo le Linee guida del Ministero della Salute relativo all’uso dei testimonial nella pubblicità dei dispositivi medici del 27 settembre 2017, l’utilizzo di testimonial, ovvero persone note al pubblico, è consentito ma con alcune limitazioni. In particolare, il testimonial non può manifestare, sia pure implicitamente, una preferenza per il prodotto ed invita ad acquistarlo. Inoltre, il messaggio non è consentito neppure se il testimonial presenta i sintomi della patologia per cui il prodotto è indicato o se il messaggio lascia intendere che il testimonial utilizzi il prodotto. Dunque il Ministero sembra voler restringere la possibilità di utilizzare i testimonial nella pubblicità dei dispositivi facendo leva sull’effetto di possibile condizionamento che può produrre sui consumatori. Tuttavia, nel caso in cui invece il messaggio che si vuole veicolare non è di tipo promozionale ma piuttosto informativo, i divieti menzionati in precedenza non vengono applicati e si possono coinvolgere più liberamente sia operatori sanitari che personaggi noti al pubblico.
Nuove linee guida dall’Agcom
I contenuti pubblicitari divulgati dagli influencer stanno diventando sempre più virali. Per questo motivo, lo scorso gennaio l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha pubblicato nuove linee guida per regolamentare tali attività. Tuttavia, l’Agcom ha già annunciato che questo va considerato soltanto «un primo importante passo» al quale evidentemente seguiranno altri.
Secondo le linee guida, gli influencer devono essere considerati veri e proprio fornitori di servizi di media audiovisivi e dunque rispettare tutte le disposizioni dichiarate dal D.lgs 208/2021, come ad esempio:
- rispettare i principi generali sui servizi di media audiovisivi, come la tutela della libertà di espressione individuale, la protezione della dignità umana, la non discriminazione;
- presentare gli eventi in modo veritiero;
- rispettare le norme sulla tutela dei minori, astenendosi dal pubblicare contenuti gravemente dannosi per lo sviluppo fisico, psicologico o morale dei minori;
- non incoraggiare comportamenti pregiudizievoli per la salute e per la protezione dell’ambiente.
Tutti questi nuovi obblighi devono essere gestiti dalle aziende committenti nei contratti con gli influencer per evitare di incorrere in alcun tipo di responsabilità in caso di violazione delle linee guida da parte degli stessi, anche in ambito sanitario.
Tuttavia, nonostante si sta cercando di creare una cornice normativa su alcuni canali di comunicazione, come i social network, restano ancora grigie le norme legate ad altre forme pubblicitarie, come ad esempio i google adwords o le vetrine dei dispositivi in vendita online. Sarebbe infatti utile disciplinare anche questi nuovi canali di comunicazione per eliminare alcune incertezze che gli operatori del settore spesso incontrano quando intendono rafforzare la propria presenza sul web.
A chi rivolgersi per avere supporto?
Le aziende farmaceutiche sono tenute a rispettare tutti i princìpi e regole stabilite dalle normative vigenti, al fine di poter svolgere una corretta attività di comunicazione e promozione dei loro prodotti attraverso i canali digitali e mitigare i rischi derivanti da un’erronea divulgazione.
Con i nostri servizi di consulenza regolatoria comprensivi dell’analisi dell’adeguatezza di messaggi pubblicitari e del supporto nelle domande di rilascio di autorizzazione ministeriale per la pubblicità sanitaria, Biochem Consulting può supportarti nell’adempimento di tutti i requisiti richiesti dalla regolamentazione italiana ed europea di settore.
Per maggiori informazioni, chiamaci al numero 081.1820.8870, saremo lieti di aiutarti.