News dai cosmetici. LILIAL: è ancora allerta ad un anno dal divieto

Il Regolamento (UE) 2021/1902 del 29 Ottobre 2021 ha modificato gli allegati II, III e V del Regolamento (UE) 1223/2009 sui Cosmetici in materia di utilizzo di determinate sostanze classificate come CMR (cancerogene, mutagene e/o tossiche per la riproduzione), vietando dal 1° Marzo 2022 la commercializzazione di prodotti cosmetici contenenti il Lilial. L’utilizzo di tale sostanza nelle formulazioni cosmetiche è stato vietato a seguito del parere di ECHA e dell’opinione della SCCS (Scientific Committee on Consumer Safety), a seguito dei quali la sostanza è stata classificata come CMR 1B, essendo stata dimostrata la tossicità per la riproduzione in studi in vivo su animali. Pertanto, il Lilial è stato incluso nell’elenco delle sostanze vietate (Allegato II) del Regolamento 1223/2009.

Il suddetto Regolamento 2021/1902, inoltre, ha previsto l’inclusione nell’elenco delle sostanze vietate anche di:

  • zinco piritione, usato in precedenza come conservante e classificato come sostanza CMR 1B;
  • idrossimetilglicinato di sodio, noto cessore di formaldeide, classificato come CMR 1B.

L’articolo 15 del Regolamento 1223/2009, infatti, sancisce il divieto di utilizzo, nei prodotti cosmetici, di sostanze classificate come CMR 1A o 1B ai sensi del Regolamento (UE) 1227/2008, di cui l’Allegato VI raggruppa tutte le sostanze CMR.

Cos’è il Lilial?

Chimicamente si tratta del 2-(4-terzbutilbenzil) propionaldeide, nota anche con nome INCI Buthylfenil Methylpropional (CAS 80-54-6), questa molecola è stata utilizzata nei prodotti cosmetici (profumi, detergenti intimi, creme viso, deodoranti e prodotti solari) come fragranza, dal momento che presenta un caratteristico aroma floreale di lillà, mughetto e ciclamino.

Come ha reagito il mercato cosmetico al divieto?

Nonostante il divieto, lo scorso aprile la Guardia di Finanza di Novara ha sequestrato oltre 250.000 prodotti cosmetici contenenti tale sostanza. Il sequestro ha interessato svariati prodotti destinati alla cura e all’igiene del corpo, quali deodoranti, saponi, bagnoschiuma e shampoo. Nel corso delle indagini è stata individuata la sede produttiva in provincia di Varese, dove sono stati sequestrati migliaia di prodotti contenenti Lilial, con conseguente denuncia a carico del legale rappresentante dell’azienda. Lo scorso marzo, invece, nella regione Veneto, un altro sequestro ha interessato prodotti cosmetici recanti in etichetta la presenza del Lilial.

Cosa rischiano gli Operatori inottemperanti?

In accordo all’art. 10 del D. Lgs. 4 dicembre 2015, n. 204 (Disciplina sanzionatoria per la violazione del regolamento (CE) n. 1223/2009 sui prodotti cosmetici), “chiunque impiega nella fabbricazione di prodotti cosmetici le sostanze di cui all’allegato II del regolamento è punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da euro 2.000 a euro 15.000, o, se il fatto è commesso per colpa, con l’arresto da tre mesi ad un anno o con l’ammenda da euro 1.000 ad euro 10.000.”

Quale strategia adottare?

La riformulazione dei prodotti cosmetici, già utilizzati ed apprezzati dal consumatore, è un compito non privo di sfide e sforzi notevoli, pertanto, è importante garantire qualità ed efficacia dell’ingrediente che si va a sostituire.

Biochem Consulting può aiutarti nel garantire la conformità dei prodotti cosmetici mediante:

  • proposta di soluzioni formulative alternative efficaci e sicure, nel rispetto dei requisiti legislativi in essere;
  • supporto nello svolgimento di test allo scopo di verificare la presenza di sostanze vietate tra le materie prime del tuo prodotto.

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