di Claudia Addesso
Per “botanical” generalmente si intende un ingrediente vegetale, ovvero la pianta in toto o sue parti in forma non trattata, ottenuto sottoponendo l’ingrediente vegetale a trattamenti quali estrazione, distillazione, spremitura, fermentazione, purificazione. L’utilizzo dei prodotti di derivazione naturale è sempre più diffuso nella preparazione di integratori alimentari, farmaci e cosmetici, infatti molte piante hanno una storia di consumo ben nota nella prevenzione e nel trattamento di patologie. Gli usi previsti di questi prodotti per scopi medicinali, promozione della salute e benessere, richiedono che siano conformi ai più alti standard di qualità, che sono la base per garantirne l’efficacia e la sicurezza in accordo con regolamenti specifici. Devono essere infatti soddisfatti, requisiti di alta qualità come le Buone Pratiche Agricole e di Raccolta (GACP) e le Buone Pratiche di Fabbricazione (GMP).
Tuttavia vi sono numerosi limiti all’utilizzo dei botanicals, dovuti spesso alla mancanza di conoscenza di tutte le componenti dei derivati vegetali e alle metodiche di coltivazione ed estrazione.
È infatti difficile conoscere l’esatta composizione fitochimica dei derivati di piante e fonti naturali e la presenza di molecole non note può influire notevolmente sia sulla farmacocinetica che sulla sicurezza del prodotto. Le condizioni ambientali legate al terreno e al luogo di coltivazione, determinano una variazione, anche significativa, di contaminanti nei derivati botanici e fattori come metodi di coltivazione, periodo di raccolta, condizioni di conservazione e lavorazione della materia prima vegetale, possono influenzare la quantità di costituenti attivi presenti in essa, determinandone una variazione in termini di consistenza e proprietà fisiche. Inoltre, poiché la domanda di botanicals cresce di anno in anno, aumentano anche i rischi di un’eccessiva raccolta che danneggia qualità e ambiente.
Il quadro regolatorio europeo in tema di botanicals, prevede normative che si differenziano nell’ambito dei medicinali rispetto a quello degli alimenti, compresi gli integratori alimentari. La differenza fondamentale risiede nella destinazione d’uso: “salutare” per gli integratori alimentari e “terapeutico” per i medicinali. Al fine di operare una distinzione chiara tra i due ambiti, si sta lavorando per criteri unificati; tuttavia, esistono ancora numerose differenze fra gli Stati membri della UE.
L’Italia è leader in Europa e nel mondo per l’uso dei botanicals negli integratori alimentari. Questi possono essere considerati “di qualità” solo se provengono da un preciso percorso di coltivazione, raccolta e produzione, opportunamente tracciato e verificato. Ad oggi tuttavia, l’assenza di un quadro regolatorio adeguato al potenziale dei botanicals, genera confusione e non favorisce l’investimento nella ricerca. Inoltre a livello UE, emergono sempre più spesso dubbi sulla sicurezza dei botanicals e su come in Italia non si sia lavorato abbastanza per analizzare e produrre dati e regole, per un uso sicuro degli stessi.
L’Italia dovrebbe dunque dimostrare di capire che per avere un mercato armonizzato, serve una comunità scientifica seria, che dia risposte che siano all’altezza del grandissimo potenziale dei botanicals.
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